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Il Signore degli Anelli: cosa cambierà nella traduzione di Ottavio Fatica?

Qualche mese fa Gualtiero Cannarsi con la sua traduzione di Neon Genesis Evangelion è stato al centro di numerosi dibattiti dove i fan criticavano apertamente la sua versione “troppo letterale” del noto anime giapponese (se volete leggere il nostro articolo, ecco il link: Il dibattito sul doppiaggio di NGE).

Dopo Cannarsi, a finire sotto le luci dei riflettori nelle ultime settimane è stato Ottavio Fatica, il traduttore della nuova versione italiana de “Il Signore degli Anelli”, noto anche per aver tradotto – tra gli altri – Melville e Kipling.

Tutto è nato nel momento in cui l’Associazione Italiana Studi Tolkeniani ha pubblicato in anteprima i primi versi della “Poesia dell’Anello”: Un Anello per trovarli, Uno per vincerli / Uno per radunarli e al buio avvincerli.

Se conoscete le precedenti edizioni dell’opera di Tolkien sicuramente questi versi vi suoneranno “stonati”, mentre “Un Anello per domarli, un Anello per trovarli / Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli” vi suoneranno molto più familiari.

In effetti, se per 50 anni i fan sono stati abituati a leggere la traduzione di Vittoria Alliata è inevitabile che i cambiamenti possano disorientare soprattutto i lettori più affezionati.

Cosa cambierà nella traduzione di Ottavio Fatica?

I registri linguistici

Secondo i vari articoli pubblicati sul web, il traduttore ha dichiarato di voler rimanere il più fedele possibile allo stile originale di Tolkien. Per questo motivo ha scelto di diversificare i registri linguistici in base ai personaggi: gli Elfi saranno così caratterizzati da un registro alto, gli Orchi da un linguaggio più grezzo e gli Hobbit da un lessico più popolare, proprio come accade nel testo originale.

Nomi e toponimi

Esclusi i termini in elfico, i nomi dei personaggi e dei luoghi sono stati modificati: ad esempio, secondo quanto scritto in un articolo pubblicato sul sito dell’Associazione Italiana Studi Tolkeniani, Hobbiville diventerà Hobbiton e Samwise (il braccio destro di Frodo) sarà Samplicio.

Il nome hobbit originario di questo personaggio è Banazîr, il cui significato è “half-wise, simple” (una persona semplice, saggia “a metà”) reso da Tolkien con “Samwise” (che deriva dall’anglosassone “samwís”). Fatica ha scelto “Simplicio”, un vero nome italiano molto diffuso in passato, e lo ha modificato in “Samplicio” per ottenere una traduzione più fedele al significato originale.

Perché tradurre nuovamente il Signore degli Anelli?

Molti fan si sono chiesti per quale motivo si è scelto di ritradurre “Il Signore degli Anelli” dopo 50 anni. Non c’è una risposta univoca, ma secondo alcuni appassionati la traduzione italiana di questa pietra miliare della letteratura fantasy aveva la necessità di evolvere per rimanere attuale e dialogare con un pubblico di lettori sempre più eterogeneo e trasversale.

E voi, amici di STUDIOTRE, siete fan de “Il Signore degli Anelli”? Cosa ne pensate di questa nuova traduzione? Lasciateci un vostro commento sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/StudioTreTraduzioni/).

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