Se un vostro amico, mentre vi parla entusiasta dei suoi programmi per il weekend in cui vorrebbe coinvolgervi, esclama “Eskere!” non guardatelo come se fosse un alieno perché in realtà vi sta soltanto dicendo “Facciamolo!”.
Certo, sarebbe molto più semplice se ve lo dicesse in modo tradizionale, ma il bello delle lingue è che sono in costante evoluzione e i neologismi – anche quelli che ci sembrano più assurdi – sono un interessante specchio dei cambiamenti culturali che si susseguono di generazione in generazione.
Noi di STUDIOTRE, che ogni giorno lavoriamo a stretto contatto con le parole di tante lingue europee ed extra-europee, eravamo curiosi di scoprire il significato di “Eskere” visto che, da diverso tempo, sta spopolando tra gli adolescenti italiani e non solo. Vediamo insieme da dove arriva questo bizzarro neologismo.
“Eskere” – di cui esistono diverse declinazioni “esketit”, “esghere”, “lesghere”, “sghere”, “eskereee”, “esghereee” – nasce all’interno della comunità rap e trap americana. I primi musicisti a utilizzare questo neologismo, che deriva dall’abbreviazione per assonanza della locuzione inglese “Let’s get it” (“Facciamolo”), sono stati Famous Dex e Lil Pump. Infatti, Urban Dictonary (dizionario online dedicato ai neologismi e allo slang in lingua inglese) ne dà questa definizione: “Eskere è qualcosa che Lil Pump dice quando è emozionato”.
Come si è diffuso Eskere in Italia?
A fare di questo neologismo un vero e proprio termine “generazionale” ci ha pensato la band romana Dark Polo Gang: i loro fan lo utilizzano per salutarsi ai concerti e si è diffuso al punto che l’intera comunità rap e trap italiana lo ha adottato come segno di richiamo, identificazione e riconoscimento.
Conoscete altri neologismi curiosi che sono diventati virali grazie alla musica?
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