
Investire sulla formazione professionale di giovani studenti e studentesse per dare loro l’opportunità di acquisire ulteriori competenze per entrare nel mondo del lavoro valorizzando il proprio talento: questo è l’obiettivo con cui, ogni anno, STUDIO TRE finanzia il premio di studio per i/le neolaureati/e del DIT – Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna.
Vogliamo inaugurare il nostro 2022 presentandovi il vincitore e la vincitrice dei due premi assegnati con il bando 2021: Ettore Galletti (futuro traduttore) e Lucia Ioli (futura interprete).
Dall’Università Ca’ Foscari di Venezia al DIT di Forlì, attraverso il suo viaggio partito dall’amore per le lingue straniere e approdato nel mondo della traduzione e della linguistica computazionale, Ettore Galletti ha raggiunto il traguardo della laurea magistrale in Specialized Translation e si è aggiudicato il premio di studio con una tesi dedicata alla traduzione teatrale.
Ettore, perché hai scelto il corso di laurea in Specialized Translation?
Dopo la triennale in Lingue e Letterature Straniere ho voluto scegliere una laurea magistrale con un focus più mirato sul mondo lavorativo e che mi permettesse di studiare il lato “scientifico” della traduzione, oltre quello prettamente umanistico: apprendimento delle lingue, traduzione, tecnologia applicata alla traduzione e analisi linguistica computazionale sono, infatti, le tematiche che mi hanno sempre appassionato e che ho potuto approfondire durante tutto il percorso accademico.
Qual è l’argomento della tua tesi di laurea?
L’argomento della mia tesi è la traduzione del testo teatrale irlandese scritto dai drammaturghi e registi Iseult Golden e David Horan. La traduzione è parte di un progetto di collaborazione tra il DIT e la compagnia teatrale Teatro delle Forchette.
Dopo un inquadramento teorico della traduzione teatrale e il commento delle scelte traduttive fatte, attraverso l’analisi linguistica computazionale del testo ho individuato una serie di caratteristiche stilistiche – sia nella lingua sorgente, sia nella lingua target – che identificano i diversi personaggi.
Qual è il tuo sogno nel cassetto e come il premio di studio ti aiuterà a realizzarlo?
Non so se posso definirlo un sogno nel cassetto, ma utilizzerò una parte del premio per fare un regalo ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto nel mio percorso di studi e una parte per acquistare un PC più performante per poter utilizzare i CAT e tutti i software di traduzione.
Lucia Ioli si è laureata in Interpretazione e si è aggiudicata il premio di studio con una tesi sull’interpretazione come strumento di supporto per le donne vittime di violenza.
Una tesi guidata dal suo interesse personale per il tema della violenza contro le donne e dalla volontà di «raccontare una storia di guarigione e di rinascita, resa possibile dal lavoro dei professionisti e delle professioniste che accolgono e prestano assistenza alle sopravvissute».
Lucia, perché hai scelto il corso di laurea in Interpretazione?
Ho scelto il corso di laurea in Interpretazione perché rappresentava il trait d’union tra la mia passione per le lingue straniere e il desiderio di prestare un servizio utile come interprete di conferenza e di simultanea: per me essere un’interprete significa, infatti, diventare uno strumento di comunicazione in carne e ossa.
Inoltre, la possibilità di viaggiare, di conoscere tante persone e di veicolare parole e pensieri in lingue e culture diverse per me è infinitamente stimolante e arricchente, sia a livello professionale, sia a livello personale.
Qual è l’argomento della tua tesi di laurea?
L’argomento della mia tesi è la mediazione linguistico-culturale nell’ambito dei percorsi sanitari, psicologici e sociali dedicati alle donne straniere vittime di violenza.
I/le mediatori/mediatrici hanno un ruolo molto importante in questi percorsi e poter osservare da vicino il loro lavoro, grazie alla collaborazione di AUSL Romagna e della Cooperativa Dialogos, mi ha permesso di analizzare e definire come si colloca questa figura all’interno della rete di sostegno, quale posizione assume nei confronti delle vittime di violenza e come viene percepita dagli/dalle altri/altre operatori/operatrici.
Con la mia tesi desideravo dare un contributo non solo teorico, ma soprattutto pratico nel rendere più efficace il servizio di mediazione all’interno delle reti antiviolenza con particolare attenzione al rapporto di collaborazione tra mediatori/mediatrici e operatori/operatrici, poiché entrambe le parti, sebbene in modo diverso, concorrono al buon esito del percorso di affrancamento dalla violenza delle vittime straniere.
Qual è il tuo sogno nel cassetto e come il premio di studio ti aiuterà a realizzarlo?
Il mio sogno nel cassetto è diventare un’interprete freelance e il premio di studio sarà, a tutti gli effetti, parte del mio capitale di partenza per sostenere tutte le spese che dovrò affrontare in questo percorso.
Dopo Beatrice, è giunto il momento di conoscere Laura, vincitrice del premio “Studio Tre” per traduttori assegnato al/la miglior/e neolaureato/a del DIT – Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna.
Abbiamo trascorso la mattina del 13 maggio al fianco dei volontari di Rise Against Hunger Italia lavorando per combattere la fame. Scopri di più.
Studio Tre entra a far parte di Assobenefit, la prima associazione rappresentativa delle società Benefit in Italia!
Oggi conosciamo Beatrice, vincitrice del premio “Studio Tre” per interpreti che, ogni anno, viene assegnato al/la miglior/e neolaureato/a del DIT – Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Sede Centrale:
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