Siamo felici di annunciare di essere Main Sponsor della mostra “Another Step” dedicata a David Tremlett, e curata dalla Fondazione Palazzo Magnani, che si terrà nelle sale affrescate dei Chiostri di San Pietro dall’11 ottobre 2024 al 9 febbraio 2025.
L’esposizione racconterà il percorso artistico dell’artista britannico attraverso oltre settanta opere e affiancherà The Organ Pipes, l’intervento artistico permanente all’Ex Mangimificio Caffarri che, coinvolgendo 13 silos e la facciata dell’edificio, sarà tra i più grandi che Tremlett abbia mai realizzato e diventerà il segno visibile di un luogo completamente rigenerato dedicato alla formazione e all’aggregazione di comunità.
Chi è David Tremlett?
David Tremlett (St. Austell, Cornovaglia, 1945) studia scultura al Royal College of Art di Londra. Alla fine degli anni ’70, durante i viaggi in Australia, Africa, Iran, Afghanistan e India, entra in contatto con grandi superfici policrome coperte a mano mediante pigmenti; scopre così le polveri colorate, che risultano perfette per le sue esigenze di viaggiatore. Il piccolo formato caratteristico dei primi lavori viene sostituto da supporti di grande scala. Parallelamente alla grafite si affianca l’uso del colore, dal verde al marrone, fino a colori caldi e cangianti. A partire dagli anni ’80 la pratica del wall drawing diventa progressivamente il principale mezzo espressivo dell’artista. Con il tempo questa tecnica si evolve, ampliando sia lo spettro dei colori sia i supporti su cui lavorare, in una pratica definita dallo stesso artista “scultorea”, tesa alla definizione dello spazio e dell’intero volume. La stesura dei pigmenti attraverso l’uso delle mani nude avviene, oltre che sulle pareti degli spazi architettonici, sulla carta. David Tremlett ha realizzato wall drawings in tutto il mondo con un legame molto stretto con con l’Italia.
Per approfondire
Per scoprire di più sul progetto dell’Ex Mangimificio Caffarri, sulla mostra Another Step e sull’artista, vi consigliamo la lettura di questo articolo di Giulia Giaume pubblicato su Artribune.