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Fiere virtuali: il punto di vista del consulente linguistico.

Lo scenario futuro del settore fieristico è cambiato inevitabilmente.
Nel corso del 2020 le aziende hanno dovuto accogliere, tra entusiasmo e scetticismo, le fiere e gli eventi virtuali all’interno delle loro strategie di marketing.

Che cos’è una fiera virtuale? Quali sono i vantaggi?
Come attrarre i clienti in una fiera digitale?
Come superare le barriere linguistiche e culturali in un contesto digitale?

In questo articolo, amiche e amici di STUDIO TRE, vogliamo approfondire le potenzialità di questo strumento di marketing dal punto di vista del consulente linguistico.

Che cos’è una fiera virtuale?

La fiera virtuale non è soltanto un marketplace in cui le aziende mettono in vetrina i proprio prodotti e/o servizi. La fiera digitale deve essere pensata come un ambiente in cui fare branding e coltivare relazioni, uno strumento che sostiene, completa e aumenta le potenzialità della fiera tradizionale, non solo in periodo storici dove l’emergenza sanitaria ci costringe ad annullare gli eventi in presenza.

Grazie all’innovazione tecnologica, le piattaforme per le fiere virtuali permettono di ricreare ambienti multifunzionali, personalizzati, interattivi e sicuri in cui le persone possono visitare i diversi stand, sfogliare cataloghi e brochure, incontrare fornitori, clienti e partner provenienti da tutto il mondo e scambiarsi contatti, proprio come accadrebbe dal vivo… con qualche vantaggio in più!

Quali sono i vantaggi delle fiere virtuali?

Tutte le aziende partecipano alle fiere con un preciso obiettivo: avere un luogo in cui presentare i prodotti e i servizi per sviluppare i rapporti commerciali con nuovi clienti, sia sul mercato locale sia su quello estero.

Quali sono i vantaggi per un’azienda che investe sulle fiere digitali?

  • Ogni marketing manager può creare lo stand che ha sempre desiderato. I metri quadri non sono più un limite: via libera alla creatività con budget più accessibili.
    Le piattaforme per le fiere virtuali permettono di personalizzare gli ambienti non solo da un punto di vista grafico, ma anche adattando gli stand alla tipologia di evento.
    Inoltre, i costi di una fiera digitale sono inferiori; le aziende possono, infatti, eliminare dal budget le voci di spesa relative a:
    – affitto dello spazio stand
    – stampa dei materiali per l’allestimento: per creare lo stand servono soltanto i rendering
    – stampa dei materiali marketing e comunicazione (è sufficiente la versione digitale)
    – trasferte e pernottamenti del team.
  • Scoprire qual è il prodotto/servizio più apprezzato dai potenziali clienti sarà semplice: gli strumenti di analisi, integrati nella piattaforma e che dialogano con i CRM aziendali, permettono di tracciare i percorsi che gli utenti fanno all’interno dello stand. Una volta che l’utente si registra e accede alla piattaforma è possibile sapere con precisione su cosa clicca, cosa scarica e quanto tempo rimane collegato ed elaborare statistiche fondamentali per le future strategie commerciali.
  • La visibilità del brand aumenta: il web annulla i confini fisici e l’assenza di trasferte incentiva la partecipazione di un numero maggiore di persone.
  • Uno stand, diverse opportunità di promozione: una volta creato, lo stand virtuale può essere utilizzato per promuovere il brand e i suoi prodotti anche al termine della singola fiera.
    L’ambiente virtuale può diventare, infatti, il punto di atterraggio di una campagna ADV, può essere utilizzato dal team commerciale per presentare l’azienda e i suoi prodotti e/o servizi durante gli incontri di trattativa da remoto oppure diventare la location per altri eventi digitali. I prodotti all’interno dello stand possono essere modificati e aggiornati con facilità.

Come attrarre i clienti in una fiera digitale superando anche le barriere linguistiche e culturali?

Prima di tutto, ogni marketing manager deve ricordare che la fiera digitale, esattamente come quella tradizionale, è un tassello di una strategia di marketing più ampia che integra tutti gli strumenti e i canali di comunicazione aziendali (ad esempio: social media, newsletter, ADV, landing page).

Quali sono le strategie per creare empatia e a costruire relazioni con il pubblico di ogni lingua e cultura negli ambienti virtuali?

1. Umanizzare la tecnologia

Non solo stand popolati da avatar, ma hostess con competenze linguistiche e interpreti di simultanea in carne e ossa che da remoto:

  • accolgono i visitatori in vere e proprie reception virtuali e li guidano alla scoperta dei prodotti e dei servizi dell’azienda
  • supportano i commerciali e i responsabili marketing negli incontri di trattativa con i clienti

grazie alla tecnologia intuitiva, responsive e fruibile da qualsiasi dispositivo (PC, tablet, smartphone).

2. Curare la metacomunicazione anche da remoto

Gestire la relazione con i clienti in un ambiente virtuale richiede un occhio ancora più attento a tutte le dinamiche tipiche della comunicazione non verbale.

Gli interpreti conoscono le differenze culturali che possono influenzare – positivamente o negativamente – l’esito di un incontro, anche da remoto.

Quanto tempo dedicare al meeting? Quali gesti è meglio evitare? Quali sono le domande che si possono porre e come è meglio porle? Qual è il dress code adeguato? Questi sono alcuni degli interrogativi a cui è necessario rispondere prima di fissare un appuntamento da remoto con i propri clienti stranieri.

3. Creare contenuti immersivi e tradurli per il pubblico straniero

Per far vivere all’utente un’esperienza personalizzata, il modo in cui comunicano le aziende negli stand virtuali deve cambiare: contenuti immersivi, divulgativi ed educativi affiancano i tradizionali contenuti multimediali (presentazioni, video, foto, link a siti web/e-commerce e schede tecniche dei prodotti).

Demo e tour virtuali, webinar e meeting, sondaggi, modelli 3D e lavagne interattive possono trasformare il viaggio dell’utente nello stand virtuale in un’esperienza trasformativa e coinvolgente.

Per accogliere i clienti che provengono dai mercati esteri, inoltre, è fondamentale la traduzione dei contenuti testuali e audiovisivi in tutte le lingue dei Paesi in cui si vuole fare business.

Quali sono i servizi che STUDIO TRE, come consulente linguistico, mette a disposizione delle aziende che partecipano alle fiere virtuali?

Hostess con competenza linguistica
Le hostess con competenze linguistiche sono collegate da remoto e supportano gli utenti per tutta la durata della loro visita fornendo indicazioni su:
– come registrarsi
– come fissare un appuntamento con i referenti aziendali
– come scaricare i materiali informativi e molto altro.

Interpreti di simultanea e trattativa

Gli interpreti supportano il team aziendale durante:
– i meeting one to one con clienti, fornitori e partner
– i webinar, i training e i tour virtuali che si svolgono all’interno dello stand digitale.

Una volta terminato l’evento, è possibile avere la trascrizione degli interventi tradotti per successive azioni di promozione e divulgazione.


Traduzioni dei contenuti testuali, audio-visivi e realtà virtuale

I traduttori madrelingua specializzati nel settore in cui opera l’azienda si occupano della traduzione di:
– brochure, presentazioni, cataloghi
– siti web e landing page
– video con voice-over e/o sottotitoli
– voice-over e sottotitoli per tour e demo in realtà virtuale.


Stai per partecipare a una fiera digitale e vorresti il supporto di un consulente linguistico per accogliere nel tuo stand i clienti stranieri? Hai dubbi o curiosità sugli stand virtuali come strumento di marketing? Chiamaci 0522 323434 oppure scrivici marketing@traduzionistudiotre.it

Nelle prossime settimane torneremo a parlare di eventi digitali: non solo fiere, ma anche team building, training e tour virtuali.
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