Vi sarà capitato, almeno una volta nella vita, amici di STUDIOTRE di leggere un testo in spagnolo e trovare il punto interrogativo o esclamativo anche a inizio frase capovolto.
Una convenzione linguistica particolare di cui oggi vi vogliamo raccontare l’origine.
Punto di domanda al contrario, com’è nato?
In spagnolo, così come in italiano, in alcuni casi la sintassi delle frasi non aiuta a differenziare una domanda/esclamazione da una semplice affermazione, differenza che possiamo cogliere soltanto grazie all’intonazione della voce nel parlato e ai segni di interrogazione “?”/esclamazione “!”nello scritto.
In passato, il punto interrogativo/esclamativo era singolo anche nello spagnolo ed era posto solo alla fine della frase. Con l’obiettivo di facilitare la comunicazione, nel 1754, la seconda edizione della “Ortografía de la Real Academia” (l’equivalente spagnola della nostra Accademia della Crusca) stabilì la regola di aggiungere nelle domande e nelle esclamazioni il punto interrogativo/esclamativo rovesciato a inizio frase.
In questo modo si poteva segnalare con chiarezza la presenza di una frase interrogativa/esclamativa e adeguare, di conseguenza, l’intonazione della voce fin dalle prime sillabe.
Una regola che inizialmente veniva adottata solo per frasi ambigue o molto lunghe, ma che dal 1870 divenne ufficialmente condivisa.
La punteggiatura rovesciata nello spagnolo
I nuovi strumenti di comunicazione stanno influenzando notevolmente l’uso della punteggiatura rovesciata. Sembra, infatti, che nelle chat, negli sms e nelle e-mail – soprattutto in contesti informali – gli spagnoli stiano abbandonando la regola imposta dalla Real Academia a favore del punto interrogativo/esclamativo singolo, non capovolto e collocato a fine frase.
Amici di STUDIOTRE, chi di voi parla spagnolo utilizza la punteggiatura rovesciata anche nelle chat, negli sms o nelle e-mail informali? Condividete la vostra esperienza con noi scrivendoci via mail o tramite la nostra pagina Facebook.