Dopo Paolo Gajo, oggi vi presentiamo Leonardo Spadazzi, vincitore del premio Studio Tre per laureati presso l’Università di Bologna nel Corso di Laurea Magistrale in Interpretazione.
Leonardo, sin da bambino, ha sempre mostrato una grande curiosità alimentata dai frequenti viaggi all’estero che intraprendeva con la sua famiglia. Per lui ogni viaggio rappresentava un’avventura alla scoperta di una nuova porzione di mondo, con la sua cultura, le sue tradizioni e, in particolare, la sua lingua.
Il suo percorso di studi è stato, quindi, fortemente influenzato dall’interesse viscerale per le culture diverse dalla propria, una passione che ha iniziato a coltivare già alle superiori, frequentando il liceo classico con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del mondo antico greco e romano alla base della cultura occidentale. Durante la triennale, ha scelto il corso di Mediazione Linguistica Interculturale all’Università di Bologna non solo per migliorare la sua conoscenza dell’inglese ma anche per iniziare lo studio del russo e del giapponese.
Nell’anno accademico 2019/2020 ha partecipato al programma Overseas, vincendo una borsa di studio per l’Università Statale di Mosca, dove ha vissuto per cinque mesi. Dopo aver conseguito la laurea triennale con il massimo dei voti, ha intrapreso il percorso specialistico in interpretazione a Forlì, con combinazione linguistica russo (lingua B) e inglese (lingua C), laureandosi, sempre con il massimo dei voti, nel marzo del 2024.
Ora è tempo di lasciare la parola a Leonardo!
Leonardo, perché hai scelto questo percorso di studio?
Ritengo che grazie allo studio delle lingue straniere non ci si annoi mai: una lingua porta con sé un intero mondo, un’altra dimensione di significati che spaziano in ogni ambito. Per saziare la mia innata curiosità e sete di conoscenza, questo percorso sembrava dunque il più adatto, come effettivamente poi si è rivelato essere. Inoltre penso che conoscere lingue straniere permetta di mettersi direttamente in comunicazione con persone e mentalità che altrimenti non sarebbe possibile comprendere a pieno.
Quale è stato l’argomento che hai trattato nella tua tesi per la Laurea specialistica?
La mia tesi magistrale è consistita nell’analisi del linguaggio della propaganda politica nella stampa russa prendendo in considerazione due periodi storici, ovvero gli anni Trenta e gli anni Duemila. Tra i vari ambiti toccati dalla propaganda del tempo, mi sono focalizzato solo sulla rappresentazione degli Stati Uniti, spesso ritratti come un avversario della Russia. Grazie al confronto tra i due periodi, ho individuato le analogie e le differenze nelle strategie di propaganda usate e nelle tematiche ideologico-culturali veicolate. Con una panoramica storica iniziale ho identificato i principali tratti ideologici dei due periodi considerati per poi soffermarmi sulle caratteristiche generali della propaganda e del suo linguaggio, analizzato in particolare sul piano pragmatico e retorico. In linea con il quadro teorico delineato, ho poi proposto una metodologia di analisi qualitativa volta a individuare le caratteristiche linguistiche e culturali della propaganda nella stampa delle due epoche.
Quali sono, oltre alle lingue, le tue passioni?
Oltre alle lingue ho tre grandi passioni. La prima è la musica: suono il clarinetto da 13 anni e dal 2013 suono nella Banda Città di Forlì. Suonare è per me un modo per allontanarmi dalla realtà ed entrare in un’altra dimensione in cui riesco a dare una voce allo spartito e dare vita a qualcosa di artisticamente bello, che preserva ancora l’anima e le emozioni di chi l’ha composto, e allo stesso tempo, si arricchisce delle emozioni di chi suona.
La seconda è certamente il buon vino: sono da sempre una buona forchetta ma negli ultimi anni sono rimasto affascinato in particolare dal mondo vitivinicolo. Per me il vino è il prodotto elaborato di una vera e propria arte antica che permette al palato di scoprire nuovi sapori. Nel 2023 ho anche seguito un corso di avvicinamento al vino organizzato e certificato dalla Cantina Forlì-Predappio, in cui sono state spiegate l’arte della degustazione, della viticoltura e della vinificazione. L’ultima mia passione sono i libri e le serie TV in lingua originale che ben si unisce a quella per le lingue.
Parlaci di come il premio Studio Tre ti ha aiutato, o ti aiuterà, a realizzare i tuoi progetti.
Non reputo che il mio percorso di formazione, anche dal punto di vista linguistico, si sia concluso con il conseguimento della laurea specialistica; il bello delle lingue straniere è che non si smette mai di imparare. Investirò il premio Studio Tre nel rafforzamento del mio profilo linguistico iniziando un corso di lingua francese, che da sempre mi affascina ma che per i casi della vita non ho mai avuto modo di studiare.
C’è qualche frase, in uno dei libri che hai letto, che senti particolarmente tua?
“L’importante sta nella vita, solo nella vita, nel processo della sua scoperta, in questo processo continuo e ininterrotto, e non nella scoperta stessa!” Si tratta di una citazione tratta dal romanzo ‘Idiota’ di Fedor Dostoevskij, un libro a cui sono molto affezionato poiché si tratta della prima opera russa che abbia mai letto e grazie alla quale mi sono avvicinato a questo mondo per me così intrigante nelle sue mille sfaccettature. Sono nati così un interesse e una passione che mi hanno poi portato a scegliere di studiare la lingua russa, decisione che ha cambiato la mia vita. Questo passaggio, in particolare, descrive la mia filosofia di vita: l’importante non è arrivare al risultato ma il processo di ricerca che intraprendiamo nel tentativo di arrivarvi. Si può così apprezzare appieno la vita in quanto esperienza in sé, imparando ad accettare e trarre il meglio anche dai momenti più grigi e difficili che occorrono lungo il cammino.