Il 9 Ottobre abbiamo avuto il privilegio, in qualità di main sponsor dell’evento, di presenziare alla preview dedicata ai giornalisti della mostra di David Tremlett. L’evento si è svolto prima presso l’ex mangimificio Caffarri, dove i giornalisti hanno potuto vedere l’opera d’arte permanente The organ pipes, poi presso i Chiostri di San Pietro dove hanno potuto visitare la mostra curata da Marina Dacci.
Perché abbiamo scelto di supportare questo progetto?
In Studio Tre, dal 1979, ci prendiamo cura delle parole dei nostri clienti attraverso un’adeguata consulenza linguistica strategica, a servizi di traduzione e interpretariato professionali, innovativi e supportati da tecnologie all’avanguardia, che permettono loro di ottimizzare gli obiettivi di business internazionale grazie ad una comunicazione multilingue efficace.
Il nostro lavoro di traduttori e interpreti ci permette di superare, e far superare, barriere divisive come quelle linguistiche e culturali ma, nel tempo, ci siamo rese conto di come queste non fossero che una parte delle barriere esistenti e di come ve ne siano altre, di natura sociale ed economica, per le quali è necessario attingere a risorse diverse e mettere in campo iniziative specifiche.
Il nostro impegno a supporto della Fondazione Palazzo Magnani si inserisce perfettamente in quella che è quindi, da anni, la nostra visione: superare le barriere, di qualsiasi natura esse siano. Per secoli l’arte è stata percepita come un’esperienza elitaria riservata a un pubblico colto e, complici una serie di fattori come il linguaggio complesso delle opere e l’aura di esclusività che spesso circonda i luoghi espositivi, come un mondo trincerato dietro a barriere tanto invisibili quanto invalicabili, distante anni luce dal grande pubblico.
Tuttavia, quello che ci ha affascinato della mostra di David Tremlett, come di altre iniziative della Fondazione, è proprio la capacità di rendere l’arte accessibile, di trasformare lo spazio museale in un terreno nel quale si costruiscono opportunità per scoprire, esplorare, vivere e condividere le opere d’arte.
In questo senso, l’opera di Tremlett è un esempio perfetto di come l’arte possa superare le barriere fisiche e culturali del “museo”, diventare accessibile e parte integrante della vita di ciascuno di noi. I suoi lavori non restano, infatti, confinati tra le pareti di una galleria ma si riversano negli spazi della nostra vita quotidiana attraverso campiture di colore che, non solo, dialogano con l’ambiente circostante ma lo trasformano radicalmente. Nel caso dell’opera permanente The Organ Pipes, la trasformazione diventa rigenerazione e un luogo abbandonato come l’ex Mangificio Caffarri viene restituito alla comunità di Reggio Emilia come nuovo punto di aggregazione cittadina.
Sostenere la Fondazione Palazzo Magnani e progetti come quelli di David Tremlett significa sia abbracciare una visione più inclusiva dell’arte sia contribuire attivamente alla rigenerazione culturale e sociale del territorio. L’arte non è più un privilegio di pochi ma una forza viva e condivisa che trasforma luoghi, menti e comunità. È in questa capacità di superare le barriere e creare nuovi spazi di incontro che risiede la vera essenza della sua potenza ed è qui che troviamo la ragione più profonda del nostro impegno.